MA QUANTO COSTA?

Questa è la domanda che mi sono sentito rivolgere più spesso. L'idea che costruendosi la barca da soli si risparmiano un sacco di soldi è molto diffusa ed io non la voglio smentire. Ma alcune considerazioni economiche bisogna farle. La prima è che una barca autocostruita è molto difficile da rivendere, la seconda che se è vero che noi lavoriamo gratis tre anni di lavoro sono un costo reale, la terza che spesso le spese sfuggono di mano o si fanno acquisti sbagliati, l'ultima riguarda il rischio reale di non portare a termine i lavori.
Fatte queste considerazioni si può calcolare una spesa di un terzo rispetto ad una barca equivalente, o di un quarto se si riesce a comprare molti pezzi d'occasione.
Il vero vantaggio è che le spese iniziali, allestimento cantiere, compensati, tavole di legno e resina epossidica, non sono molto elevate e quindi si può anche rischiare.
Non ho tenuto dei conti precisi, ma direi che con circa 10.000 euro si costruisce lo scafo grezzo.


Se le uniche considerazioni sono di tipo economico forse conviene comprare una barca usata. Ce ne sono moltissime in vendita, così si comincia subito a navigare e nel tempo si fanno i lavori necessari.

Ma così vi priverete delle grandi emozioni dell'autocostruzione. Non potrete tornare una sera a casa con tutti i capelli incollati di epossidica e dire con orgoglio:
"Lo scafo è finito, fra due anni si naviga (forse)".


Progettazione degli interni.

Una volta stabilita la divisione delle paratie, progettare gli interni è una cosa veloce specie se non si deve riempire lo scafo di cabine, bagni, armadi etc.. Queste sono le scelte che reputo corrette per una barca da regata d'altura, descritte da poppa verso prua:
1) Quattro cuccette singole a poppa, l'unico posto dove si può dormire durante una navigazione impegnativa.
2) Un comodo tavolo da carteggio con ampi spazi per schermi LCD, computer e elettronica varia e una vera poltrona da carteggio.
3) Una mini cucina dotata di lavandino, frigo e fornello basculante.

4)
Due cuccette di guardia con al centro il tavolo ad ante ripiegabili.
5) Una grande cala vele con annesso un piccolo bagno.
Avevo cercato di pensare ad una barca dove si possa anche vivere un minimo di convivialità, il tavolo è grande e permette allegre cene in tanti, ma una volta ribaltate le ante si ha un lungo corridoio dove stendere le vele.

Tutto ciò non è mai stato realizzato! La mia barca ha tre cabine, due bagni e un'ampia cucina!



BALLAST
Sotto le panche centrali sono ricavati due serbatoi strutturali con funzione di ballast. Con una serie di valvole e una pompa è possibile svuotare il serbatoio sottovento e riempire quello sopravento, la barca sbanderà di meno e sarà molto più stabile. Almeno credo, perchè non ho avuto modo di provarlo, nella mia barca hanno entrambi la funzione di serbatoio per l'acqua dolce,


MOTORE
Il motore trova posto sotto la scaletta di entrata, fra le paratie K e G. Ho previsto l'uso di un motore con il sail drive, precisamente un 20 cv. Trovo che il sail drive sia un'ottima soluzione, è poco ingombrante, non crea problemi di passaggio acqua ed il suo montaggio è estremamente semplice, veramente alla portata di un dilettante. Nel disegno è montato il 40 cv. che ci stà un pò stretto , ma il 20 è perfetto.
CHIGLIA
La deriva è composta da una lama con profilo NACA e un siluro finale. Viene fissata allo scafo con 9 bulloni di acciaio da 22 mm. che attraversano la chiglia e i madieri. Sul paramezzale c'è un'unica contropiastra di acciaio per avvitare i dadi. Per la costruzione si puo scegliere fra una lama in scatolato di acciaio inox e siluro in piombo o una lama in fusione di ghisa sferoidale e sempre il siluro in piombo. Il peso totale della zavorra è di ca. 2200 kg.


TIMONE
Il timone è realizzato in compensato marino con un asse di acciaio inox e rinforzi sempre in inox. Il progetto che ho fatto è molto mirato sulla facilità costruttiva e sulla robustezza. La colonna è ricavata dalla paratia M. Ho anche messo un piccolo skeg che permette di diminuire il braccio di sforzo della pala. Probabilmente si può realizzare qualcosa di più performante, ma se si realizza un buon profilo NACA credo che il mio progetto sia una buona mediazione.